Stellantis, Foti: il governo si sta impegnando al massimo per tutelare gli stabilimenti

Il Mezzogiorno ha degli stabilimenti importanti di Stellantis, quali quelli di Pomigliano e Melfi. C'è un momento di crisi per l'indotto, è innegabile, però siamo impegnati a difendere tutta l'industria del Mezzogiorno, soprattutto quella automobilistica

Cosa è cambiato in FCA dai tempi di Marchionne?

Nell’era Marchionne era l’Italia il cuore pulsante del progetto industriale dell’azienda e si guardava all’estero solo ed esclusivamente nell’ottica di acquisire nuove aziende. Oggi, francamente, del colosso torinese FCA, confluito in Stellantis con la fusione con Peugeot, rimane ben poco.

Torino è ancora l’headquarter Fca? e qual è il quartier generale Stellantis?

Torino, Parigi e gli Stati Uniti, sono sulla carta, i principali centri di Stellantis. Ma è indubbio che Torino lo sia più per una questione affettiva, dal momento che Elkann– uno degli azionisti di riferimento nonché presidente- è di Torino. Posto questo, di certo le decisioni vengono prese altrove e, spesso, non premiano l’Italia.

Stabilimento Stellantis di Melfi

La progettazione dei nuovi modelli è in Italia o Francia?

Il governo Meloni- in particolare il ministro Urso- sta lavorando con grande impegno per far sì che la maggior parte dei nuovi modelli annunciati da Stellantis siano prodotti in Italia anche per dare una boccata d’ossigeno allo stabilimento Mirafiori.

Cosa pensa della vicenda delle 100 mila copie dell’inserto affari e finanza mandate al macero da Repubblica per (presunte) proteste da parte francese per un articolo che segnalava uno squilibrio di potere decisionale tra il coté italiano e il coté francese, a tutto vantaggio della Francia?

Sorge spontaneo chiedersi: ma non erano quelli di Repubblica che dichiaravano di battersi a spada tratta affinché venisse garantita a tutti la libertà di manifestazione del pensiero? Quoque tu…

Il governo italiano sta tutelando l’italianità di Fiat e Fca? I posti di lavoro degli stabilimenti italiani sono a rischio?

Durante la delicata fusione tra FCA e Peugeot il governo francese fece sentire la sua voce mentre il governo Conte tenne un profilo basso aspettando l’evolversi degli eventi. Il governo di Giorgia Meloni sta impegnandosi al massimo per correggere il tiro e tutelare l’interesse italiano e i nostri stabilimenti produttivi in Piemonte, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Emilia Romagna e Molise. A rischio ci sono i lavoratori dell’indotto che sono rappresentati da ANFIA. L’obiettivo è invertire il trend che negli ultimi anni è stato in discesa e arrivare a un milione di auto entro il 2028 (oggi siamo a 700.000).

Pensa che il governo italiano debba chiedere impegni precisi agli Ellkann? quali? perché john Elkann, che vive a Torino, appare così disinteressato alla tutela del management italiano e delle produzioni in Italia?

Gli impegni li chiediamo all’azienda non a Elkann, atteso che è un’azienda privata che legittimamente fa delle scelte. Per questo riteniamo utile individuare un secondo produttore di auto in Italia.

Cosa pensa del cambio dell’Alfa Romeo da Milano a junior, dopo che il ministro Urso aveva definito illegale chiamare Milano un’auto che viene prodotta in Polonia, con seguente commento dell’a.d. Jean-Philippe Imparato: noi non facciamo polemiche, pensiamo agli affari

Chiamare una automobile Milano quando viene prodotta in Polonia induce in errore i consumatori che sarebbero portati a pensare che sia prodotta in Italia con componenti italiani, da lavoratori italiani, da designer italiani mentre tutto questo viene fatto in Polonia. C’è una legge del 2003 sull’Italian sounding che lo vieta prevedendo che non si possa usare un linguaggio che faccia pensare al Made in Italy quando un prodotto Made in Italy non è.

Cosa è cambiato per il Mezzogiorno dopo il cambio degli assetti societari in Fca – Stellantis e della politica industriale?

Il Mezzogiorno ha degli stabilimenti importanti di Stellantis, quali quelli di Pomigliano e Melfi. C’è un momento di crisi per l’indotto, è innegabile, però siamo impegnati a difendere tutta l’industria del Mezzogiorno, soprattutto quella automobilistica.

 

Fabrizio de Feo – Giornalista

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