Nasce il polo satellitare europeo firmato Airbus, Leonardo e Thales

Con la firma del memorandum d’intesa, Airbus, Leonardo e Thales danno vita a un progetto per rafforzare la sovranità tecnologica e industriale dell’Europa nel settore spaziale. Operatività prevista nel 2027.

Airbus, Leonardo e Thales hanno firmato il memorandum d’intesa che sancisce l’obiettivo di creare un’unica società europea che unifichi le attività spaziali dei tre colossi industriali. L’ambizione è quella di creare un campione continentale integrato, capace di competere con i giganti globali come SpaceX e Starlink, e di consolidare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio. Un passo atteso e strategico per l’industria spaziale europea. L’intesa, annunciata oggi, arriva a pochi giorni dalle anticipazioni e rappresenta la formalizzazione di un progetto che gode del sostegno politico di Roma e Parigi. La nuova società, operativa dal 2027 (dopo le necessarie autorizzazioni regolamentari), avrà 25.000 dipendenti, un fatturato annuo stimato di oltre sei miliardi di euro e un portafoglio ordini pari a oltre tre anni di ricavi.

Un polo industriale strategico europeo

Secondo i tre gruppi, l’obiettivo è “unificare e valorizzare le competenze nei sistemi e nei servizi satellitari e spaziali”, creando una piattaforma integrata “end-to-end” che andrà dalle infrastrutture orbitali ai servizi di comunicazione, navigazione e osservazione della Terra — escludendo i lanciatori. L’azionariato sarà bilanciato: Airbus 35%, Leonardo 32,5%, Thales 32,5%, con una governance congiunta. Il modello ricalca quello di MBDA, il consorzio europeo dei missili, spesso citato come esempio di cooperazione industriale di successo.

Il nuovo attore spaziale

Il comunicato congiunto stima sinergie per diverse centinaia di milioni di euro l’anno entro il quinto anno di attività. Queste deriveranno dall’integrazione industriale, dalle economie di scala e da una più efficiente gestione dei programmi spaziali europei. La nuova entità metterà insieme i business Space Systems e Space Digital di Airbus Defence and Space, la Divisione Spazio di Leonardo (incluse le quote in Telespazio e Thales Alenia Space), e le partecipazioni di Thales in Thales Alenia Space, Telespazio e Thales SESO. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la capacità innovativa, creare nuovi programmi integrati e offrire soluzioni più competitive per clienti pubblici e privati, dai programmi militari alle missioni scientifiche. Il nuovo player rappresenta una tappa cruciale nel rafforzamento dell’ecosistema spaziale europeo, sia in termini industriali che strategici. Il settore, sempre più legato a sicurezza, difesa e comunicazioni, è considerato una infrastruttura critica per le economie avanzate. La competizione con i grandi attori globali, da Starlink a Amazon Kuiper, spinge l’Europa a dotarsi di una massa critica in grado di sostenere programmi complessi e investimenti in ricerca e sviluppo.

Un mercato globale

Come anticipato nei giorni scorsi, il progetto nasce con l’ambizione di ridurre la frammentazione industriale europea, oggi tra le principali cause del ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina. Le infrastrutture orbitali di nuova generazione richiedono sistemi più agili, scalabili e resilienti, in grado di operare in orbita bassa (LEO) e garantire bassa latenza nelle comunicazioni, replicando — o superando — il modello Starlink. Il progetto segna dunque il passaggio da una costellazione di attori nazionali a una piattaforma continentale. L’Europa, finora ancorata a satelliti più grandi e meno flessibili, punta ora a un modello produttivo in serie, più vicino a quello statunitense, capace di assicurare competitività sul piano dei costi e della capacità tecnologica.

Le dichiarazioni e i prossimi passi

Gli amministratori delegati dei tre colossi, Guillaume Faury (Airbus), Roberto Cingolani (Leonardo) e Patrice Caine (Thales) hanno parlato di “un passo fondamentale verso la costruzione di un’industria spaziale europea più solida, competitiva e autonoma”. Per i tre manager, con il memorandum “mettiamo a fattor comune talenti, risorse e capacità di ricerca e sviluppo per generare crescita e valore”, hanno dichiarato i tre amministratori delegati, sottolineando come l’iniziativa sia “in linea con le ambizioni dei governi europei nel garantire l’autonomia industriale e tecnologica del continente”. Nei prossimi mesi le tre aziende consultaranno i sindacati e avvieranno i passaggi formali per il closing, stimato entro la fine del 2026. L’operatività è prevista nel 2027, con una roadmap che include l’integrazione dei team, la definizione della sede e la costruzione del piano industriale.

Foto: Leonardo Space

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