Una fabbrica capace di produrre un satelliti ogni due giorni. È la Space Smart Factory di Thales Alenia Space Italia, inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Tecnopolo Tiburtino e destinata a diventare uno dei simboli della nuova stagione industriale italiana nello spazio. Un investimento da oltre cento milioni di euro, sostenuto da Thales e Leonardo, insieme ai fondi del Pnrr gestiti dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), per un impianto che unisce automazione, digitalizzazione e manifattura avanzata. “Abbiamo inaugurato una struttura moderna e completamente digitale, un vero gioiello tecnologico”, ha dichiarato Giampiero Di Paolo, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia. “Sarà un polo produttivo in grado di rispondere alla crescente domanda di future costellazioni, riducendo il time-to-market e segnando un cambiamento di paradigma nella costruzione di satelliti”.
Una fabbrica di costellazioni
La Space Smart Factory nasce nell’ambito del programma Space Factory 4.0, che mira a creare una rete di stabilimenti interconnessi per la produzione seriale di piccoli satelliti. Oltre 21mila metri quadrati di infrastruttura avanzata, di cui oltre cinquemila di camera pulita ISO-8, capace di integrare oltre satelliti l’anno, dai cubesat ai grandi sistemi sopra le cinque tonnellate. Un progetto che ha già in pipeline missioni cruciali come i satelliti della costellazione Copernicus, Sicral 5 e Galileo.
Autonomia strategica e filiera nazionale
Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la Space Smart Factory rappresenta “un esempio emblematico di come vogliamo costruire, insieme ai partner europei, l’autonomia strategica nello spazio”. Il ministro ha ribadito che la fabbrica è “il gioiello tra le iniziative realizzate con le risorse del Pnrr” e che il progetto, sostenuto per il 49% dall’Asi e per il 51% da investitori privati, dimostra “che le partnership pubblico-private possono generare innovazione industriale e competitività strategica”. Il ministro ha anche ricordato che l’Italia si prepara a presentarsi da protagonista alla prossima conferenza ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) di Brema, dove si discuterà una legge spaziale europea. “Il settore spazio rappresenta l’unità del Paese più di tanti altri”, ha affermato Urso. “È il momento di impegnarci insieme agli altri Stati membri per garantire la sicurezza e l’autonomia dell’Europa nello spazio”.
Un asset strategico per lo spazio italiano
“L’inaugurazione di questo impianto allo stato dell’arte corona anni di impegno intenso da parte dell’Agenzia spaziale italiana e completa la rete di facility operanti sul territorio nazionale per l’assemblaggio, integrazione e test di satelliti”, ha sottolineato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Teodoro Valente. “Il programma Space Factory rappresenta inoltre un esempio virtuoso della collaborazione pubblico-privata a beneficio di tutto l’ecosistema nazionale avendo utilizzato efficacemente le risorse del Pnrr per dotare stabilmente il paese di un asset strategico. Grazie alle funzionalità e le capacità produttive di questo impianto, l’Italia si pone come punto di riferimento per la realizzazione di grandi infrastrutture satellitari nell’ambito dell’Osservazione della Terra, delle Telecomunicazione e della Navigazione”.
Un ecosistema nazionale aperto all’Europa
“Anche per i satelliti esistono catene di montaggio”, ha spiegato il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, “un’idea rivoluzionaria: da qui uscirà un satellite ogni tre giorni, una volta a regime”. Un modello di ecosistema industriale, dove circa l’80% delle tecnologie proviene da piccole e medie imprese italiane per “una infrastruttura di sistema, a disposizione di tutta la filiera del comparto spaziale”. Per l’amministratore delegato di piazza Monte Grappa, Roberto Cingolani, la portata strategica dell’investimento è “un salto tecnologico senza precedenti. Ci stiamo posizionando come uno dei player di riferimento nel mercato globale, che nei prossimi anni lancerà oltre 120mila satelliti. È una scommessa enorme, ma necessaria”.
Un punto di riferimento industriale
Per Massimo Claudio Comparini, presidente del Cda di Thales Alenia Space e direttore della Divisione Spazio di Leonardo, “la nuova fabbrica è un riferimento per i paradigmi produttivi dell’industria spaziale europea: un ambiente integrato con le più avanzate tecnologie digitali e robotiche, riconfigurabile per produrre fino a cento satelliti l’anno”. Un modello, aggiunge, “che stimolerà la crescita dell’economia spaziale in Italia e in Europa”.
Foto: Thales Alenia Space




