
Sicilia, “Un Paradiso popolato da diavoli”
L’Isola negli occhi degli altri. Il nuovo libro di Antonino Cangemi

L’Isola negli occhi degli altri. Il nuovo libro di Antonino Cangemi

Una delegazione di sedici parlamentari di diversi Paesi europei, tra cui alcuni del Parlamento italiano, ha compiuto una missione in Israele. Abbiano chiesto di raccontarci la sua esperienza al sen. Marco Scurria, esponente di Fratelli d’Italia, già europarlamentare, senatore e segretario della commissione Politiche dell’Unione europea e presidente del Transatlantic Friends of Israel (Tfi). Gli altri italiani sono Mariastella Gelmini (Azione), Lia Quartapelle (Pd), Marco Deostro (Lega), Alessandro Alfieri (Pd). La missione è stata organizzata dall’American Jewish Commitee con lo scopo di comprendere la situazione venutasi a creare dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Senatore Scurria, era la prima volta che si recava in Israele? No, ci sono stato anche alcuni anni fa, quando dirigevo una Ong che operava nel campo di servizi socio- sanitari e culturali. Prevedeva tra l’altro uno scambio con i kibbutz e la possibilità per i giovani italiani di fare colà delle esperienze conoscitive e formative. Ritornato a Tel Aviv, avrà trovato una situazione completamente diversa… L’aeroporto era un deserto, c’era un’atmosfera del tutto dissonante, quasi surreale, rispetto alla effervescenza e al dinamismo che caratterizzano lo scalo israeliano. Ma si avvertiva concretamente un pericolo andando in giro? Ho visto che indossava un giubbotto antiproiettile Beh, il pericolo c’è sempre, ma era un pericolo remoto. Appena arrivati in albergo, in vista del primo meeting, ci hanno spiegato accuratamente che cosa fare, tutte le precauzioni da prendere. Siete stati ad Askhelon, città vicina alla striscia di Gaza e abituata a convivere con gli attacchi missilistici. Ha visitato con la delegazione l’ospedale, qui parlando con i suoi interlocutori, avrà incrociato più volte il loro sguardo. Cosa le hanno trasmesso quegli occhi più delle parole? Abbiamo visitato l’ospedale più vicino alla Striscia di Gaza, il responsabile, che aveva la casa situata proprio al confine, si è salvato per

Con l’intervista all’ex presidente della Camera Luciano Violante concludiamo la serie di interviste (18) sui 40 anni del governo Craxi, le questioni politiche connesse, anche con l’attualità.

Edito da The Skill Press, a un mese dal proditorio attacco di Hamas

Pubblicata dalla casa editrice Luni un’antologia che raccoglie alcune decine delle centinaia di medaglioni tratteggiati dal grande giornalista negli ultimi anni. Una galleria che lumeggia fasi della storia e della vita politica dell’Italia, una guida utile anche per i giovani. Sorprende la perdurante attualità dei ritratti, interessante la tecnica di composizione, tra folgoranti battute e analisi psicologiche.

“Le elezioni europee sono un passaggio importantissimo in un contesto geopolitico che ospita il maggior numero di conflitti in atto dalla Seconda Guerra Mondiale. Naturalmente, è chiaro a tutti che c’è bisogno di un’Europa più forte, che significa un’Europa che decide di più e meglio. Dobbiamo imparare a condividere le decisioni in maniera più semplice e veloce”. Così Deborah Bergamini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia ma anche responsabile del settore esteri del partito e vicepresidente del gruppo del Ppe nell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, spiega la sua visione per le prossime elezioni europee. Il tema della candidatura dei leader del centrodestra alle prossime elezioni europee è aperta. Meloni, Salvini e Tajani si presenteranno? Rappresenteranno un valore aggiunto o non cambierà nulla negli equilibri e nelle percentuali dei partiti? Ribadisco quello che ha detto il nostro segretario, eventuali candidature andranno valutate insieme agli alleati, e comunque affronteremo il tema dopo il Congresso nazionale di Forza Italia, che si terrà il 23 e 24 febbraio, per rispetto ai nostri delegati e ai nostri militanti. Per noi è comunque importante non distogliere la nostra attenzione dal governo e dai tanti impegni che deve affrontare nei prossimi mesi con serietà, compresa la presidenza italiana del G7. Vogliamo avere un Forza Italia più forte in Europa e la candidatura del nostro segretario può essere senz’altro un grande valore aggiunto se ci fa raccogliere più consensi senza togliere spazio agli altri candidati. Certamente Antonio Tajani non teme una campagna elettorale per le europee, ne ha già fatte molte e tutte vincenti. Le guerre in corso hanno messo in luce le debolezze dell’Europa. La mancanza di un esercito comune, la capacità di fronteggiare crisi con forti ricadute sul tessuto sociale ed economico sono temi che il prossimo parlamento europeo dovrà affrontare non solo

Intervista all’on. Flavio Tosi, di Forza Italia, già sindaco di Verona, già assessore regionale alla Sanità ed europarlamentare

“Più di dieci anni fa, quando ero ministro, avevamo trovato la soluzione ai problemi ambientali di Taranto imponendo a Ilva un piano di risanamento che doveva concludersi entro il 2015 e che le avrebbe consentito di produrre acciaio con l’impiego delle migliori tecniche disponibili individuate dalla Commissione europea. Ilva era stata convinta a investire 3 miliardi di euro per realizzare questo piano e il programma di risanamento e gli impegni finanziari erano contenuti in una legge approvata il 24 dicembre 2012 quasi all’unanimità dal Parlamento. E poi che è successo? “Purtroppo questo percorso venne bloccato dalla magistratura di Taranto che presentò un ricorso alla Corte costituzionale contro questa legge che poi a metà aprile del 2013 fu dichiarata assolutamente legittima. Si tenga conto che la legge si rese necessaria anche per sbloccare una situazione destinata a precipitare irrimediabilmente perché magistratura tarantina aveva proceduto anche a un sequestro di tutti i prodotti finiti all’interno dello stabilimento che erano già venduti per il valore di un miliardo”. Così l’ex ministro dell’Ambiente, Corrado Clini ai microfoni di On Air! The Skill (The Skill Group) nel podcast dal titolo “Ex Ilva, ecco come può tornare la più grande d’Europa”, disponibile su tutte le piattaforme streaming. “Purtroppo – ha proseguito l’ex ministro – questa legge poi venne applicata in ritardo portando alla crisi economica dell’Ilva, la perdita di competitività e alla decisione di commissariamento da parte del governo Letta. Commissariamento che dura ancora adesso, che è costato molto più di quanto avrebbe speso la famiglia Riva per il risanamento degli impianti che doveva essere completato entro la fine del 2015 ed è stato progressivamente rinviato fino alla fine del 2023 senza essere ancora completato. Dopo il blocco da parte della magistratura qual è stato il risultato? Da quando è stato bloccato

Abbiamo seguito con curiosità e qualche aspettativa (purtroppo delusa) la conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Avvenuta un po’ fuori tempo massimo, a causa di due rinvii, su cui si erano puntualmente avventati come falchi i professionisti della dietrologia nostrana, immaginando chissà che cosa, per esempio la “paura” della Presidente di sottoporsi al fuoco di fila (sia fa per dire) delle domande dei giornalisti. Sicché ha avuto buon gioco l’on. Meloni a ironizzare su questo punto smentendo qualsiasi difficoltà psicologica, a parte l’indisposizione che le aveva impedito di tenere la conferenza stampa nel periodo consueto a cavallo di Natale. Non entreremo nel merito delle domande fatte alla presidente del Consiglio. Su questo riferirà Federica Fantozzi. Ci limitiamo solo ad alcune osservazioni, che attengono al modus operandi della stampa italiana nei riguardi di chi detiene pro tempore il potere. Intendiamoci, non siamo negli Stati Uniti, dove la stampa morde, a volte anche rabbiosamente e lascia i segni di metaforici denti nei polpacci dei governanti. Da noi ormai si preferisce usare il modo soft, ossequioso, quasi salottiero, o fintamente aggressivo. E perfino dai giornali che si riferiscono alle opposizioni, e che un giorno sì e l’altro pure sparano palle di carta sul governo, sono mancate punture di spillo, affondi, “provocazioni polemiche”. Una spiegazione c’è, ed è tutta interna alla stampa italiana. Una cosa che ha colpito e stupito è questa contraddizione: il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli ha avvisato la presidente del Consiglio che c’erano assenze nei banchi della grande auletta dei Gruppi parlamentari: la Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) avrebbe disertato la conferenza stampa per protestare contro il provvedimento del governo chiamato “legge bavaglio” (che impedisce la pubblicazione integrale dell’ordinanza di custodia cautelare, prima che s‘inizi il processo). La domanda sorge spontanea: ma allora tutte quelle decine

Il welfare è servito! La ristorazione aziendale tra nutrizione, sostenibilità e innovazione firmato da Marco Barbieri e Lucia Medri, edito da Edizioni dEste, è il secondo e-book della collana Newelfare Aziendale che nasce dal presidio informativo acceso sul settore del welfare integrativo da oltre due anni, dalla testata online wewelfare.it, fondata e diretta da Marco Barbieri. Dopo il primo titolo dedicato a Il benessere psicologico arriva il nuovo ebook, disponibile sulle principali piattaforme (da Amazon a Ibs) con download promozionale gratuito. OLTRE LA MENSA. Il nuovo prodotto editoriale fotografa un mercato fatto di tradizione e di innovazione, di mense e di ristorazione, di chef che diventano manager e di pausa pranzo che cambia dopo il Covid (e lo smart working). Con tutta l’attenzione italiana al cibo, anche se consumato in azienda, il racconto dell’e-book consente di fare un approfondimento legato alle nuove abitudini alimentari, alle esigenze di personalizzazione, alle nuove modalità di conservazione, confezionamento e di distribuzione dei piatti. UNA CRISI TRA COVID E SMART WORKING Dopo il Covid (e lo smart working) il comparto della ristorazione collettiva ha avuto un crollo del fatturato. Una crisi che ricade su un mondo la cui dimensione riguarda – secondo i dati Oricon 2022 – 1.500 aziende, che eroga circa 760 milioni di pasti annui, con circa 92.000 occupati, la maggior parte donne con un’età media superiore ai 50 anni e con un contratto a tempo indeterminato. Fragilità fiaccata da ulteriori impatti negativi derivanti dal caro energia: la spesa per l’energia elettrica delle aziende del settore è passata da 25,442 milioni di euro nel 2020 a 245,525 milioni nel 2022, con un aumento di 220 milioni di euro. Per il gas, invece, la forbice si allarga ulteriormente: da 9,360 milioni di euro nel 2020 a 134,975 milioni nel 2022,
BeeMagazine è un progetto culturale ed editoriale fondato da The Skill Group nel 2021 e animato da un gruppo di giovani, con l’inserimento di alcuni professionisti di lungo corso Continua a leggere
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