Lazio, il cuore pulsante dell’aerospazio italiano

Il Lazio sta diventando un hub centrale per l’aerospazio nazionale ed europeo, diventando a tutti gli effetti il cuore del settore in Italia. Un’immagine restituita di recente anche da Giampiero Di Paolo, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia

“Il Lazio è, a tutti gli effetti, il cuore dello spazio in Italia”. Con queste parole, Giampiero Di Paolo, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, la joint venture tra Thales e Leonardo ha sintetizzato a Frascati il senso di una trasformazione che va ben oltre i singoli progetti industriali: la Regione è diventata, nei fatti, un hub centrale per l’aerospazio nazionale ed europeo.

Un ecosistema spaziale

Al workshop “Il Lazio hub europeo dell’aerospazio” sono stati messi in fila alcuni elementi chiave. Innanzitutto la densità unica dell’ecosistema: qui si trovano l’Agenzia spaziale europea, l’Agenzia spaziale italiana, università e centri di ricerca di primo piano, grandi player industriali come Leonardo e le sue joint ventures, Telespazio e, naturalmente, la stessa Thales Alenia Space, oltre a una filiera sempre più solida di piccole e medie imprese innovative. È questo mix di istituzioni, ricerca, industria e Pmi a fare del Lazio una piattaforma naturale di leadership.

La filiera industriale

A ciò si aggiunge il rinnovato impegno di Leonardo, che, come ha sottolineato Di Paolo ha scelto Roma per la nuova divisione spazio guidata da Massimo Comparini. Una scelta che consolida ulteriormente il posizionamento della Regione come capitale italiana – e non solo – del settore. E infine è emerso un altro aspetto chiave : la filiera che coinvolge decine di Pmi. La sfida è dunque rafforzare competenze e capacità produttive diffuse, creando opportunità per imprese che fino a ieri guardavano da lontano il comparto spaziale. In questo senso, l’aerospazio diventa anche politica industriale: non solo satelliti e missioni, ma posti qualificati, know-how e competitività.

La Smart Factory

Non è un caso, del resto, se Thales Alenia Space ha deciso di far nascere qui la Smart Factory: 21mila metri quadrati di infrastruttura avanzata, di cui oltre cinquemila di camera pulita ISO-8, capace di integrare oltre satelliti l’anno, dai cubesat ai grandi sistemi sopra le cinque tonnellate. Un progetto nato grazie al cofinanziamento dell’Agenzia Spaziala Italiana attraverso i fondi Pnrr e grazie agli investimenti degli azionisti Thales e Leonardo, che ha già in pipeline missioni cruciali come i satelliti della costellazione Copernicus, Sicral 5 e Galileo. Ma la Smart Factory è soprattutto un hub aperto. “Grazie all’Asi sarà uno spazio condiviso, dove università e centri di ricerca potranno imparare, lavorare insieme e crescere”, ha sottolineato Di Paolo. Un messaggio che fotografa bene la vocazione del Lazio: fare della contaminazione tra ricerca, accademia e industria un motore di sviluppo.

Foto di Thales Alenia Space

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