Cento satelliti l’anno. Di Paolo (Thales Alenia Space) presenta la Space Smart Factory

Con la Space Smart Factory di Thales Alenia Space, l’Italia punta a realizzare oltre cento satelliti l’anno, rafforzando l’intera filiera e la competitività del Paese

L’obiettivo di Thales Alenia Space, la joint venture tra Thales e Leonardo, è essere veri e propri pionieri dello spazio. Siamo nati quarant’anni fa, e ad oggi il nostro core business riguarda tutti gli assetti fondamentali che operano oltre l’atmosfera. Dalla Stazione spaziale internazionale, ai satelliti in orbita bassa per le comunicazioni, a quelli per l’osservazione della Terra, fino alle missioni scientifiche e di esplorazione del cosmo, l’azienda possiede una tecnologia che le permette di non avere più limiti. Il nostro motto, la nostra idea fondamentale e la nostra ambizione è dare un servizio all’umanità, stare nello spazio per rendere migliore la vita su questo pianeta.

Lo Spazio rappresenta anche uno dei pilastri della crescita di Leonardo. Oggi tecnologie spaziali e digitalizzazione rappresentano il motore dell’innovazione nel settore, accelerando la creazione di soluzioni avanzate per l’osservazione della Terra, la navigazione, l’esplorazione e la difesa, e contribuendo a consolidare il ruolo dell’Italia e dell’Europa nel panorama spaziale globale, con ricadute positive sull’intero ecosistema industriale locale trainato da Leonardo. Leonardo con le sue tecnologie innovative – come il supercalcolatori, la robotica spaziale, i collegamenti tra satelliti, la geoinformazione, sta dando un grande impulso alla filiera italiana impegnata nello Spazio.

Stiamo vivendo un momento di grandi avanzamenti tecnologici, reso possibile anche grazie alla partecipazioni di attori privati. La filiera spaziale, tra l’altro, può garantire anche uno sviluppo economico sostenibile e lo spazio in sé può fungere da avanguardia per lo sviluppo socio-economico anche sulla Terra. Naturalmente, ci sono poi le grandissime scoperte scientifiche dell’esplorazione dello spazio che possono aiutare anche a comprendere meglio come funziona il nostro stesso pianeta, oltre che servire per verificare e validare diverse teorie scientifiche in modi che non sono possibili sulla Terra.

In questo contesto, noi italiani siamo un eccellenza. Abbiamo una grandissima competenza tecnologica, e siamo molto bravi nell’anticipare quali potrebbero essere le sfide del futuro. Leonardo per esempio è attore nel settore spaziale da oltre 60 anni, e insieme alle joint venture Telespazio e Thales Alenia Space, e alla partecipazione industriale in Avio, oggi copre l’intera catena del valore dell’industria spaziale: dalla manifattura di satelliti e infrastrutture orbitanti, alla produzione di equipaggiamenti e sensori high tech e alla gestione di servizi satellitari, fino ai sistemi di propulsione e di lancio.

Vantiamo una expertise specifica nel supercalcolo, e siamo in grado di spazializzare immediatamente questi avanzamenti. Né è un esempio lo sviluppo che in Italia stiamo avendo nell’impiego del cosiddetto Digital twin, il gemello digitale, un modello software che simula un dato oggetto che intendiamo produrre per testarlo e validarlo in anticipo in un ambiente virtuale prima di passare alla produzione vera e propria.

Oggi li Made in Italy spaziale può essere definita una filiera di assoluta eccellenza, con tutta la catena del sistema di produzione che aiuta e fa sì che si possa realizzare un sistema-Paese articolato e complesso. Un sistema anche industriale che si è dimostrato in grado di rispettare i tempi e i costi di produzione e di affrontare con sicurezza le sfide che attendono il pianeta.

Ma l’Italia si è dimostrata anche molto attenta nell’investire nella ricerca e sviluppo e nell’innovazione tecnologica. Ne è una prova la realizzazione della Space Smart Factory, un ambizioso programma realizzato da Thales Alenia Space grazie al contributo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), al finanziamento dell’Agenzia spaziale italiana e ai finanziamenti interni di Leonardo e Thales. Siamo riusciti a realizzare un grandissimo stabilimento in un’aerea di 21mila metri quadrati – di cui quasi cinquemila di camere pulite – dove realizziamo dei modelli digitali dei satelliti che poi andremo a integrare e produrre successivamente. In questa iniziativa sono state coinvolte non solo altre aziende di settore, ma anche le tante piccole e medie imprese del comparto, università e centri di ricerca aerospaziali che potranno venire da noi, imparare a utilizzare i sistemi avanzati di produzione dei satelliti e a lavorare in ambienti estremamente sofisticati. L’obiettivo è arrivare tutti insieme a produrre oltre cento satelliti l’anno. Un grandissimo risultato non solo per Thales Alenia Space, ma per tutto il comparto nazionale e per il Paese.

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