XII edizione del premio nazionale per la divulgazione scientifica Giancarlo Dosi

Un contributo per colmare il divario tra scienza e società. Tra i premiati Mirko Grasso per il libro su Matteotti, e Silvia Bencivelli per il volume sui pionieri della ricerca

Anche quest’anno si è svolta la finale del Premio Nazionale per la divulgazione scientifica Giancarlo Dosi. Un riconoscimento di grande valore, che celebra l’impegno e la passione per la divulgazione della scienza. Ogni anno la premiazione si svolge nelle sale del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Secondo il capo ufficio stampa Emanuele Guerrini, «comunicare e valorizzare la ricerca scientifica al servizio della collettività è una delle priorità dell’Ente». La collaborazione tra CNR e il Premio ribadisce l’importanza di diffondere la conoscenza scientifica, «per informare e stimolare la partecipazione attiva dei cittadini», continua Guerrini.

Giunto ormai alla dodicesima edizione, l’evento è stato un momento di confronto e sana rivalità su temi molto distanti tra loro ma con un unico denominatore: colmare il gap tra scienza e società. Ponte ideale tra comunicazione e cultura declinata non solo nel senso della ricerca “dura e pura”, ma considerando anche altri ambiti di conoscenza. Infatti le categorie in gioco sono ben cinque. Dalla scienza all’economia per passare all’architettura, senza dimenticare la storia e la letteratura per ragazzi.

Infatti secondo il capo ufficio stampa del CNR «è fondamentale rendere accessibile al grande pubblico il sapere scientifico, soprattutto in un’epoca in cui la conoscenza è uno strumento cruciale per affrontare le sfide globali. Questo premio celebra l’eccellenza nella divulgazione e incentiva a sviluppare linguaggi chiari, inclusivi e coinvolgenti».

I criteri attraverso i quali la commissione decide i finalisti e poi il vincitore assoluto, sono ormai gli stessi da anni: La qualità della divulgazione scientifica, l’impatto sulla società e ultimo ma non per importanza l’innovazione nel campo della comunicazione.

Ora la premiazione: “And The winner is”:

“Eroica, folle e visionaria”. Il libro di Silvia Bencivelli, che ci riporta indietro nei secoli per farci scoprire alcune curiosità sui pionieri della ricerca. Quando scoprire un farmaco o una cura significava sperimentarla su se stessi o amici.

Una menzione speciale va al libro “L’oppositore” di Mirko Grasso dove riporta alla luce la figura di Matteotti. Non solo come evento delittuoso da parte del fascismo, ma soprattutto come grande politico e visionario di un’Europa riformista.

«Essere parte di questo premio significa sostenere i migliori divulgatori e confermare l’impegno verso un sapere condiviso», sono parole conclusive di Emanuele Guerrini.

 

Elio Nello Meucci

 

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