Il campo largo dall’A alla Zeta. Tra abbracci, divisioni, flussi di coscienza, registi immaginari e tattiche dell’opossum

Un dizionario per orientarsi nel cantiere politico dove si cerca di costruire un vasto schieramento alternativo. Protagonisti: Schlein, Conte, Renzi, Calenda, Fratoianni ed un elettorato sempre più frastornato

Conte Schlein Calenda Renzi

A come Abbraccio

È quello tra Elly Schlein e Matteo Renzi alla Partita del Cuore, coltivato dall’ex premier con il solito talento cinico in vista del rientro nel centrosinistra. Manovra tattica per riposizionarsi, una volta fallita la mitologica opa sul centrodestra e persa metà delle truppe.

B come Buoni consigli

Li elargisce Romano Prodi a Schlein, con la pazienza di chi ha federato di peggio.

C come Carlo Calenda

Si è chiamato fuori perché c’è Matteo Renzi, ma se Giuseppe Conte riuscirà a cacciare colui che l’ha cacciato da Palazzo Chigi, potrebbe rientrare in campo (largo).

Carlo Calenda

Carlo Calenda

 D come Disperazione

Assale i pur mitridatizzati elettori e militanti del Pd ogni volta che Conte mette un nuovo paletto, dall’adieu alle primarie di Bari comunicato per via mediatica agli alleati, al pasticcio della Basilicata, fino alla certificazione di decesso anticipato del campo largo. Ma restate sintonizzati, seguiranno altre puntate.

E come Emilia-Romagna

Il 17 e 18 novembre si vota. L’ex presidente Stefano Bonaccini è un viatico forte, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale è un candidato popolare, la regione è uno dei pochissimi fortini rossi non ancora espugnati, le alluvioni non hanno (per ora) capovolto i sondaggi. Riusciranno i nostri eroi a non farsi del male?

 F come Fachiro

Non è solo Matteo Salvini a camminare sui chiodi (piantati da operai disattenti e in grado di mandare in tilt le principali stazioni ferroviarie della Capitale e spaccare il Paese a metà). Anche Schlein ha la sua dose di percorsi complicati.

Elly Schlein

Elly Schlein

G come Guerre

Ben due, terribili, vicine. Va bene, non è più come nella Prima Repubblica che la politica estera è il dato su cui non ci si divide, ma almeno evitare lo spezzatino. Sulle armi in Ucraina (M5S e Avs contro, Iv a favore, Pd diviso) e sul conflitto in Medio Oriente (M5S e Avs pro palestinesi, Iv pro Israele, Pd diviso).

H come Hotel

Si attende il conclave dei leader in un albergo fuori Roma (suggerimento: evitare quelli con le spa) per sciogliere tutti i nodi. I precedenti però non depongono bene.

Nicola Fratoianni

Nicola Fratoianni

I come Intelligence

Lo scontro tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e i vertici dei servizi segreti è senza precedenti. Come finirà? E cosa ne pensa la (silenziosa) opposizione?

L come Liguria

Si vota tra poco, 27 e 28 ottobre. Sembrava una partita chiusa per il centrosinistra, ciliegina sulla torta il patteggiamento di Giovanni Toti, con Renzi che accettava di sbiadirsi nelle liste civiche riformiste. E invece Giuseppe Conte, complice anche la battaglia in stile highlander con il genovese Beppe Grillo, ha alzato la posta e freddato gli animi.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

 M come Matematica

Non è un’opinione, per carità, ma nemmeno uno zerbino su cui strofinarsi i piedi. È vero che senza sommare i voti M5S a quelli Dem nessuna alternativa è possibile, ma gli elettori vanno convinti con un progetto e non costretti a turarsi il naso. Altrimenti a vincere numericamente sarà l’astensionismo

 N come Non-ne-possiamo-più”

Un pensiero commosso ai giornalisti costretti ogni giorno a scapicollarsi lungo l’ultimo tornante del campo largo riepilogando cervelloticamente i precedenti.

Romano Prodi

Romano Prodi

 O come Opossum

Tattica dell’animaletto che si finge morto per sfuggire ai predatori. Adottata da Schlein in molteplici occasioni.

 P come Partito democratico

Sul piano numerico è il perno dell’alleanza, eppure sembra sempre immerso in un flusso di autocoscienza. Prima il problema erano le correnti prepotenti, adesso sono gli alleati riottosi: un caso di esternalizzazione che non fa rima con soluzione.

 Q come Querele

Il dissidio pentastellato tra il Fondatore “Elevato” (Grillo) e l’Avvocato del Popolo (Conte) rischia seriamente di finire alle carte bollate. Tra denunce reciproche e ricorsi. La prospettiva di diventare il “movimento cinque commi” è una nemesi notevole per la forza di protesta che voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno.

Matteo Renzi

Matteo Renzi

 R come Regista

È il ruolo a cui ambirebbe Renzi. L’ex premier si vanta di aver portato Mario Draghi a Palazzo Chigi (al posto di Conte) e di aver stoppato la carta Elisabetta Belloni al Quirinale. Nella partita del campo largo parte sfavorito, ma l’uomo ha molte risorse.

 S come Sinonimi

Campo giusto ma più spesso campo minato, camposanto, campo esploso. Mamma mi si è ristretto il campo. Scusate non sento, non c’è campo.

 T come “Testardamente unitaria”

Lo è Elly Schlein, anche per mancanza di alternative, ma nel suo partito cresce l’insofferenza. Si vedrà.

Walter Veltroni

Walter Veltroni nel 2008

 U come Umbria

È la terza regione al voto in quest’autunno. La governatrice leghista Donatella Tesei, in cerca del bis, è sfidata dalla sindaca Dem di Assisi Stefania Proietti. Che si è già affrettata ad allontanare i parenti litigiosi: le liste si fanno sul territorio e non a Roma.

V come Viale Mazzini

La Rai, crocevia di sogni e desideri. La destra occupa sognando la contro-egemonia culturale. La sinistra consuma l’ennesima faida con frattura del campo largo: M5S tratta ed entra nel cda, il Pd sceglie l’Aventino.

W come Walter (Veltroni)

Si dedica serenamente a libri e film, ma a sinistra c’è chi lo sogna al Quirinale. In una lista cangiante dove appaiono e scompaiono Paolo Gentiloni, Dario Franceschini, Pier Ferdinando Casini…

Z come Zampata

Quella che al campo largo per incidere ancora manca.

 

Federica Fantozzi  – Giornalista

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