Gusmeroli (Lega): “La nuova rottamazione rilancerà la crescita”

Il presidente della commissione Attività Produttive di Montecitorio: “È un momento di instabilità, le banche finanzino imprese e famiglie”

Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, commercialista e sindaco di Arona, è responsabile dell’Unità Fisco della Lega. Con BeeMagazine analizza le misure più importanti della manovra finanziaria in cantiere, e in particolare la nuova rottamazione fortemente voluta da Matteo Salvini.

Il suo partito vuole un’altra rottamazione con rate molto più lunghe. Se le prime non hanno dato il gettito auspicato non è meglio cambiare strumento?

Prima di tutto mi corre l’obbligo di puntualizzare un aspetto. La proposta di legge della Lega per la rateizzazione lunga delle cartelle esattoriali, di cui sono primo firmatario alla Camera, è del tutto dissimile dalle quattro rottamazioni precedenti, peraltro votate da tutte le forze politiche, compresa dunque la sinistra. Noi proponiamo una rateizzazione lunga, molto lunga a dieci anni, dando al contribuente una prospettiva temporale fissa e regolare (dieci anni appunto) in cui poter saldare il debito. A differenza del passato, caratterizzato da una finestra significativamente più breve e da pesanti anticipi di somme, spesso non sostenibili da chi si trova ad affrontare un momento di difficoltà. E questo spiega lo scarso gettito che ne è derivato. Ora si tratta di rimettere in carreggiata il Paese, consentendo a milioni di cittadini di superare il passato, tornando a guardare con fiducia al futuro e, conseguentemente, a produrre. Solo la crescita fa crescita: rilanciare la fiducia significa rilanciare e far correre l’economia dell’Italia.

Non si rischia piuttosto di scoraggiare la fedeltà fiscale e abbassare il gettito dei prossimi anni? Il contribuente dice: non pago subito ma aspetto la prossima sanatoria.

La rateizzazione lunga proposta dalla Lega non è un condono, come le opposizioni vogliono far credere. Quella fiscale è un’emergenza non più rinviabile: per questo serve una grande opera di pacificazione, che metta i cittadini in buona fede nelle condizioni di poter ricominciare a respirare e a produrre. Grazie alla scansione temporale fattibile e chiara di cui alla nostra proposta, gli incassi anche delle imposte e contributi dell’anno in corso dell’Erario aumenteranno e con le maggiori risorse disponibili si potrà abbassare le tasse a tutti, non solo agli artigiani, piccoli commercianti, liberi professionisti ma anche ai dipendenti e pensionati.

Quanto pesa il magazzino fiscale sulle casse erariali?

Sono più di 173 milioni le cartelle esattoriali a oggi pendenti in Italia. D’altro canto il nostro Paese sconta il paradosso di tremila miliardi di debito pubblico a fronte di ben 1.300 miliardi di crediti non riscossi, che solo nel 2024 sono aumentati di 68 miliardi. La rateizzazione lunga della Lega è la soluzione per recuperare questo importante pregresso, permettendo a chi ha avuto temporanee difficoltà di tornare in bonis e allo Stato di incassare risorse utili per diminuire la pressione fiscale su tutti. Continuiamo a lavorare con il ministro Giancarlo Giorgetti che, ricordo, è stato individuato dal Financial Times come migliore ministro dell’Economia al mondo, per ridare fiato al Paese.

Salvini insiste nel chiedere un contributo alle banche ma di che tipo? Una tassazione degli extraprofitti non piace a Forza Italia. E il rinvio di un altro anno dei crediti d’imposta (DTA) non sarebbe solo un palliativo visto che poi le banche i soldi dallo Stato li prenderanno?

L’istanza che la Lega ha sollevato non è una proposta punitiva: ci troviamo in un momento di forte instabilità internazionale, che naturalmente determina ricadute anche economiche. L’obiettivo è quello di dare una mano al Paese, aiutando in misura più efficace le famiglie e il nostro sistema di PMI, fiore all’occhiello del Made in Italy. L’auspicio è che, nell’ambito di un dialogo positivo e costruttivo, si trovi con le banche un punto di convergenza su come contribuire tutti a questa spinta al finanziamento di famiglie e imprese non con un aumento della tassazione ma un contributo che generi crescita economica. Come dicevo prima, se il Paese cresce di più e meglio tutti ne traggono beneficio.

Il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a sessantamila euro che vuole fortemente Giorgia Meloni aiuta il ceto medio?

Tutte le misure che abbassano un peso fiscale oggettivamente non più sostenibile vanno viste positivamente. Il ceto medio è da sempre quello che sostiene il Paese, con duro lavoro, imposte, tasse, sacrifici e risparmio. Dopo aver messo in sicurezza i conti pubblici e aver affrontato le principali criticità e urgenze con il taglio del cuneo fiscale, ora è il momento di dare un segnale anche alla classe media. Voglio sottolineare come la rateizzazione lunga delle cartelle esattoriali proposta dalla Lega non sia alternativa alla riduzione dell’Irpef al ceto medio ma anzi rappresenti esattamente lo strumento con cui recuperare quelle risorse utili per poi abbassare le tasse a tutti anche al ceto medio.

Che cos’altro intendete fare a sostegno delle fasce più deboli della popolazione?

Provvedimenti concreti per aiutare il risparmio. Per esempio grazie a un emendamento della Lega al decreto legge Concorrenza, a mia prima firma, fino al 30 giugno ai cittadini vulnerabili (over-75, disabili e fragili economici con bonus energia) che ne hanno fatto richiesta è stata data la possibilità di passare dal mercato libero o tutelato dell’energia elettrica al più conveniente sistema a tutele graduali. Si è trattato di una grande battaglia di equità, portata avanti con il supporto di tutte le Associazioni dei Consumatori, e che abbiamo anche implementato sui territori, così da coadiuvare il cittadino nelle pratiche on-line. In particolare il Comune di Arona, di cui ho l’onore di essere sindaco al terzo mandato, è stato il primo a istituire in Italia con fondi Pnrr uno sportello di ausilio alla popolazione. Un’iniziativa poi replicata in tutta Italia e che ha dato ottimi risultati.

Altro?

Ora a breve sarà attivato il bonus elettrodomestici, sempre un iniziativa della Lega. che permette a chi cambia un elettrodomestico di casa vecchio di ricevere un incentivo sino a duecento euro che si aggiunge al quasi risparmio del 30% dell’energia nel consumo di energia tra un elettrodomestico nuovo e vecchio, senza dimenticare che in questo modo si incentiva l’industria della produzione degli elettrodomestici e quella dell’economica circolare del riciclo dei vecchi. Si inquina meno anche risparmiando sul consumo di energia.

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