Economia

Critica della compliance pratica

Il Categorematico Imperativo della “Critica della ragion pratica” di E. Kant (1788), ossia il principio supremo della moralità si esprime in modo da richiedere che le leggi morali siano universali. Un esempio di questo imperativo è “Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona che in quella di un altro, sempre come fine e mai come mezzo”. Parafrasando la legge morale di Kant, correndo il rischio di approdi ermeneutici e filosofici non ortodossi, in una ipotetica “Critica della compliance pratica”, tutta da scrivere, il Categorematico conseguente potrebbe diventare: “Conduci le tue attività di compliance in modo da rispettare e valorizzare sempre l’integrità e la dignità di ogni individuo coinvolto, trattandoli come obiettivi fondamentali e non semplicemente come mezzi per raggiungere i fini aziendali”. Il tema della compliance si sposta, quindi, su un piano olistico della cultura del benessere, che porta quindi a recuperare la centralità della persona.La persona come riferimento teleologico, del resto, trova ampie tutele nella nostra Costituzione in più articoli. Dovendoci occupare di compliance ci permettiamo di richiamare gli articoli più aderenti al nostro ragionamento. In primo luogo, non può non citarsi come significativo l’art. 2 che, dopo il riconoscimento di diritti inviolabili, prescrive l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica e sociale. Di particolare momento anche l’art. 41 della Costituzione, come recentemente novellato, che nel sancire la libertà di iniziativa economica del privato, pone dei limiti a partire dall’utilità sociale e dalla sicurezza, prevedendo, altresì, la possibilità per legge di applicare controlli atti a garantire gli obiettivi di tutela prima citati. Per evitare di approdare ad un ragionamento troppo teorico e poco pratico, ci permettiamo di ricondurlo all’attualità, limitando per economia di redazione ad un tema in particolare. Ci riferiamo all’avviato lavoro di restyling del sistema di responsabilità amministrativa degli enti contenuta nel decreto legislativo

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Cultura

Intelligenza artificiale e Gemello Digitale: vantaggi, potenzialità, rischi. Ne discutono uno scienziato e un antropologo

Nella serata del 14 gennaio presso il Caffè letterario Neritonensis di Nardò si è tenuto un importante seminario su: Al  seminario del Caffè letterario dopo una breve introduzione di benvenuto del Presidente Salvatore Mea, sono intervenuti:  il Prof. Lucio Tommaso De Paolis [Professore Associato (settore scientifico-disciplinare ING-INF/05 “Sistemi di Elaborazione delle Informazioni”) presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento e il suo interesse di ricerca riguarda lo studio, la progettazione e lo sviluppo di applicazioni di Realtà Estesa (eXtended Reality – XR) in medicina e chirurgia, beni culturali e formazione.       E il professor Il Prof. Eugenio Imbriani [professore associato di Antropologia culturale e Storia delle tradizioni popolari presso l’Università del Salento.        ****** Il prof. De Paolis nella sua relazione proiettando delle slide si è occupato di illustrare la cosiddetta tassonomia dell’Intelligenza Artificiale, che banalmente viene ricondotta a Chat Gpt che in vero è solo una delle ultime applicazioni e neanche la più performante entrata tra le tendenze del momento anche nei dibattiti social. De Paolis ricorda che il termine Intelligenza Artificiale è stato coniato da John McCarty all’esito della Conferenza di Dartmouth nel 1956 e che nel 1997 il software IBM Deep Blue vince contro il campione mondiale di scacchi Kasparov, invece per il gioco del Go si è dovuto attendere fino al 2017 per vedere sconfitto l’uomo dal software (AlphaGo, DeepMind). Altri termini di fondamentale importanza Machine Learning: sistemi che imparano in base a dati strutturati e inseriti dall’uomo e Deep Learning: sistemi che imparano attraverso reti neurali senza istruzioni umane. Il professore si è soffermato anche sull’applicazione dell’Intelligenza Aumentata, particolarmente emozionanti i video dei bambini ricoverati presso la pediatria dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, che grazie alle applicazioni dell’intelligenza Aumentata hanno potuto attraversare nel metaverso in una dimensione onirica, che

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