Presidente Confindustria Sicilia: venire incontro alle imprese, situazione drammatica

Con l’intervista al presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, BeeMagazine prosegue il viaggio tra le istituzioni territoriali del Paese

“Avevamo agganciato la ripresa ma poi c’è stato un rallentamento, a causa della mancanza di materie prime. La situazione si è poi aggravata con i rincari di gas ed energia.  Manca nelle Isole maggiori un servizio di compensazione per le imprese energivore, un servizio vitale per l’apparato produttivo. Al presidente della Regione diciamo: attenzione al PNRR”.

 

 

Presidente, dal suo autorevole punto di osservazione, come giudica la situazione industriale della sua regione? È possibile parlare di crescita e ripresa dopo la pandemia?

Dopo il lockdown abbiamo agganciato la ripresa, ma dallo scorso mese di settembre in poi la ripresa ha subìto un rallentamento a causa della mancanza di materie prime; negli ultimi mesi la situazione si è aggravata con il rincaro di gas ed energia. In Sicilia, la situazione è peggiorata ancor più dal fatto che le aziende devono pagare le spese di trasporto, ormai sempre più insostenibili. Sul fronte dell’energia infatti, Sicilia e Sardegna soffrono anche il problema della superinterrompibilità. A differenza delle regioni peninsulari che vantano di due benefici – uno di tipo infrastrutturale, ossia l’Interconnector, e uno di tipo economico, ossia il beneficio della interrompibilità, già rinnovati per il prossimo triennio – Sicilia e Sardegna sono fortemente penalizzate dal punto di vista geografico e normativo e non godono degli stessi benefici economici. Per le imprese energivore delle due Isole Maggiori, infatti, al posto della interrompibilità era stata prevista la misura della superinterrompibilità, come meccanismo di parziale compensazione.

Ma non c’era una legge relativa a questo problema?

La legge in virtù della quale era stato previsto questo sussidio ha subito varie modifiche nel tempo e non esiste più dal 2018. La conseguenza nei fatti è che – ad oggi – manca sia in Sicilia che in Sardegna un servizio di compensazione energetico a vantaggio delle imprese energivore, che sarebbe certamente necessario per il nostro apparato produttivo, già fortemente compromesso dalla marginalità geografica che rende i nostri territori più difficili e meno attrattivi in termini di investimenti. Questa evidente iniquità di trattamento tra le diverse aree del Paese deve sicuramente essere messa in luce ed è per questo che si chiede l’introduzione di una norma che reintroduca un principio perequativo nella parametrazione del corrispettivo.

Come valuta invece la condizione del Paese?

L’impatto del caro-energia sull’attività economica italiana ha già causato un forte rallentamento produttivo dell’industria. Inoltre, il conflitto russo-ucraino aggrava ulteriormente la situazione generando ulteriori squilibri nell’attività industriale nazionale.

Dal punto di vista socioeconomico, qual è il punto di forza e quale quello di debolezza della sua Regione?

Sicuramente il punto di forza e il punto di debolezza della mia Regione convergono a causa della posizione che occupa la Sicilia nel Mediterraneo. La sua centralità potrebbe essere un vantaggio strategico ma al contempo la sua condizione insulare è causa di marginalità geografica, infrastrutturale e dunque economica

Quali sono le aspettative che, come Confindustria Sicilia, vorreste sottoporre all’attenzione della vostra Regione e al Governatore come priorità dell’anno 2022?

Prima di tutto: attenzione al PNRR. E poi, le imprese stanno vivendo una situazione drammatica dovuta ai rincari, occorre venire incontro alle imprese. Occorre che la Finanziaria regionale, al posto di sbriciolare le risorse in una miriade di interventi a pioggia, dovrebbe agire su due leve principali, ovvero: la decontribuzione e le misure compensative degli oneri per il sistema imprese, penso ai costi di trasporto legati alla nostra marginalità.

 

Alessandro Boriani – Giornalista

 

 

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