Pluriverso, un concorso letterario tutto al femminile. Successo già alla prima edizione

Cultura

Si è conclusa con successo a Lecce, nel Chiostro cinquecentesco del Convitto Palmieri, la prima edizione del Concorso letterario di saggistica, poesia e narrativa breve Pluriverso femminile, Concorso ideato dalla sottoscritta e indetto e curato nei minimi dettagli dall’Editore Emanuele Augieri, della Casa Editrice Milella di Lecce, una realtà editoriale che compie 70 anni, di ricchissima esperienza, legata all’ Università degli Studi di Lecce e che con la recente guida si è ulteriormente arricchita di presenze, titoli e collane dedicate ad ambiti scientifici specifici.

Il Concorso, che ha avuto un respiro nazionale, vista la partecipazione di autrici provenienti da più regioni della nostra bella Italia, è stato pensato e declinato interamente al femminile, in continuità anche nella denominazione con la Collana di Saggistica che ho il privilegio di dirigere, e che si apre con il mio ultimo saggio “La autenticità del vivere e del poetare in Sylvia Plath e in Amelia Rosselli (Breve sguardo sul post-modernismo nella poesia femminile degli anni ’60)”.

Pluriverso femminile vuole esplicitare la molteplicità dello sguardo femminile sul mondo, uno sguardo  che si nutre di un pensiero ospitante e dell’esperienza di relazione di sé con l’altro da sé, tratto distintivo dell’essere donna.

La scelta al femminile ha la motivazione di creare “un luogo” per approfondire i vissuti culturali, le innovazioni e le scelte esistenziali di donne che dialogano intimamente con se stesse e con altre donne che abbiano dedicato la propria esistenza ai mondi della scrittura, dell’arte e della scienza pur nella penombra e nella voluta e attuata dimenticanza del loro agire e pensare da parte dell’universo maschile.

Nella società occidentale si è preferito, infatti, fin dalle origini, coltivare la purezza dell’ideale, il Logos come espressione del potere culturale maschile, contrapposto a quello femminile che sarebbe espressione del Caos. Ne è derivata la convinzione per cui l’uomo è pensiero, la donna è ventre e dunque culla e accudimento. Soltanto? La donna è, invece, espressione del dia-logos, della capacità di parlare con, non solo di parlare di.  Il pensiero femminile è, ripetiamo, un pensiero relazionale ed apre ad una trascendenza orizzontale.

E “In un tempo in cerca d’autore – scrive il prof. Carlo Alberto Augieri, Professore ordinario di Critica letteraria ed ermeneutica comparata dell’Università del Salento e direttore scientifico della casa editrice Milella – trovare l’autrice, per premiarne la scrittura, è operazione lodevole; in un periodo, come il nostro, in cui si parla delle donne, è azione interessante riconoscere la premialità della scrittura al femminile, trovare l’autrice, per premiarne la scrittura, è operazione lodevole”. E le autrici che hanno partecipato alla prima edizione del Concorso hanno aperto una strada ricca di approfondimenti culturali, di suggestioni, di studi di notevole spessore confermando la capacità del femminile di farsi complessità di sguardo e di pensiero.

I segni, le traiettorie di senso che caratterizzano il dire femminile trovano in entrambe le espressioni, nella Collana e nel Concorso, ospitalità gioiosa per l’approfondimento di vissuti culturali e artistici di chi ha attraversato in silenzio secoli e millenni; quei silenzi rotti da altre donne della modernità che hanno compromesso l’unità e l’unicità di un arcaico sistema-mondo. Parliamo di coloro che hanno scomposto, disordinato il vivere nel mentre prendevano coscienza del sé, di quel sé femminile rimasto oltremodo prudente per troppo tempo e che nel momento in cui si ri-conosce, a volte urla e infrange barriere, altre volte sussurra, altre volte rimane silente.

Emblematico il lavoro dal titolo Lacrime del passato, la silenziosa lotta delle eroine di Higuchi Ichiyò nel Giappone, di Angela Vinci che si aggiudica il primo premio di saggistica e viene, come da Regolamento, inserito nella collana Pluriverso femminile.

L’autrice  traccia  le linee di una tematica ancora assai dibattuta relativa alla emancipazione femminile che passa attraverso l’urgenza della scrittura e la scelta dello “stile della scrittura femminile” nella lotta per l’autoaffermazione. Una lotta silenziosa che costringe le “eroine” di Higuchi Ichiyò ad accettare, per sopravvivere, uno stereotipo dettato dai canoni maschili che dimostri il tratto distintivo dell’essenza femminile: la gentilezza. Una condizione accettata e che diventerà il “Cavallo di Troia” che consentirà alle donne scrittrici di interpretare, di documentare il mondo a cui ribellarsi, anche se  con la apparente leggerezza della geisha gentile.

Nel compiacimento condiviso per i risultati raggiunti, sento di ringraziare le mie compagne di un viaggio che si è arricchito della presenza di donne, di intellettuali di grande valore che nella collaborazione hanno reso più agevole e gradevole l’impegno nella realizzazione delle varie fasi del Concorso, quelle della lettura, della valutazione e della premiazione delle numerose opere giunte.

Un plauso, allora, alla Commissione giudicatrice costituita dalle Prof.sse Clelia Ancora, Anna RitaGuerrieri, Nicoletta Salvemini, e ai Docenti del Comitato Scientifico dell’ Università del Salento, Prof.sse Sondra dall’Oco e Marcella Leopizzi e Prof. Carlo Alberto Augieri, un nucleo compatto, armonioso e amabile.

 

Rita Rucco – Professoressa, Direttrice della Collana  di Saggistica della Casa editrice Milella

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