Passeggiate… stenografiche parlamentari

Per raccogliere chicche, "perle" o idee che sono sfuggite in tutto o in parte alle maglie della rete da pesca dell’informazione quotidiana.

ACCOGLIENZA SCIENZIATI RUSSI

È stata approvata una legge per quanto riguarda i profughi, non solo ucraini. Ci sono profughi scienziati o professori universitari, che potrebbero venire in Italia e potrebbero nel caso godere di borse di studio, di fondi e finanziamenti per la ricerca, di visiting professorship e di altri modi di integrazione nella nostra realtà accademica. Tra questi ci sono diversi scienziati russi che chiedono di uscire. Noi dobbiamo accoglierli e ho chiesto alla ministra Messa di farlo sapere e di prevedere addirittura un numero di telefono che possano chiamare perché si possa dare il “la” alle procedure di accoglienza di questi scienziati. (Draghi)

APPREZZATO? NO, ESSENZIALE! E DRAGHI QUASI SI SCUSA

Vengo all’onorevole Picchi. Il suo giusto richiamo al rispetto del Parlamento è però fondato su un equivoco: non ho detto che il sostegno del Parlamento è apprezzato, ho detto che il sostegno del Parlamento è essenziale. (Draghi)

BATTI E RIBATTI

Lei, onorevole Maggioni ( Lega Nord, Ndr), diceva che Pantalone è esausto: eh sì, è esausto, ma se noi guardiamo alla necessità e quantifichiamo gli interventi per investire secondo quanto noi stessi abbiamo deciso sul clima, sull’energia e sulla difesa nei prossimi 5-6 anni, si parla di cifre che vanno, per l’intera Unione europea, da un trilione a un trilione e mezzo, e forse molto di più.

BATTI E RIBATTI 2

Come Draghi riesce ad ammansire perfino Sgarbi. Onorevole Sgarbi, io capisco la sua tristezza – che poi è anche la mia e credo quella di tutti noi qui – di fronte alla carneficina, che è vero che non distingue le divise, ma distingue i bambini. È un terreno molto scivoloso questo, perché, se noi sviluppiamo le conseguenze di questo ragionamento – cioè non aiutare militarmente i Paesi che vengono attaccati – allora dovremmo accettare che sostanzialmente difendiamo il Paese aggressore, non intervenendo. Dovremmo lasciare che gli ucraini perdano il loro Paese e accettino pacificamente la schiavitù. Capisce bene che questo è un terreno, come dicevo, scivoloso, che ci porta a giustificare tutti gli autocrati, tutti coloro che hanno aggredito Paesi inermi, a cominciare da Hitler, a cominciare da Mussolini.  (Draghi)

BATTI E RIBATTI – 3 LA POLITICA È TORNATA!

Rispondendo all’on. Fassina (Liberi e Uguali) che chiedeva il ritorno della politica, il presidente del Consiglio parafrasando la battuta di un personaggio di Di Giacomo, in “Lassamme fa a Dio”, replica: “la politica è tornata”. Detta da un personaggio all’avvento del quale si disse che la politica si era volatilizzata, aveva perso e aveva vinto la tecnocrazia, non è male!

BICAMERALISMO PERFETTO – QUANDO LE PAROLE BEFFANO

Una volta si parlava di “lacrymae rerum”, di cose che di per sé parlavano suscitando il pianto. Ebbene, nelle parole, oltre che nelle cose, ci può essere anche una involontaria carica di beffa. Prendiamo ad esempio le parole “Bicameralismo perfetto”. Agli esami di Stato dei giornalisti spesso domandavo: ma se è perfetto perché il bicameralismo lo vogliono modificare? Il candidato si smarriva, disorientato. Poi gli spiegavo che in questo caso “perfetto” non indica perfezione, eccellenza ma identità. Identiche funzioni delle due Camere.

A causa del bicameralismo perfetto, che continua con le Camere fotocopia, Draghi, per esempio, è dovuto andare la mattina alla Camera a parlare sul prossimo Consiglio europeo. Relazione, dibattito, replica.

E nel pomeriggio è andato al Senato a fare la stessa relazione – dovremmo dire la “perfetta” (identica) relazione, poi dibattito e replica. Con il nuovo Parlamento ridotto di numero, in situazioni come queste si potrà riunire il Parlamento in seduta comune. Risparmiando tempo. Dovranno cambiare i regolamenti, e forse la Costituzione.

CADUTA DI PUTIN

La caduta del governo di Putin per ora rimane inverosimile, mentre la caduta del Presidente Zelensky è da evitare ad ogni costo. Presidente, negli ultimi anni l’Italia ha investito troppo sulla Russia di Putin, sia in termini economici che energetici che politici. Apprezziamo l’intenzione di cambiare rotta con le misure che il suo Governo ha adottato recentemente e che noi sosteniamo fermamente. Apprezziamo che i partiti come la Lega e il Movimento 5Stelle che ieri lodavano Putin, ora lo rinnegano, tutto questo rafforza la posizione internazionale del nostro Paese. (deputato del centrodestra)

CANOVA IN CAMPIDOGLIO

Portare in Italia, in Campidoglio, l’immagine della “Pace” di Canova, nel momento in cui si commemora il secondo centenario dell’artista. E’ la proposta lanciata da Sgarbi alla Camera.

CITAZIONI 1 –  MONNET

Siamo a un bivio della storia, insomma, come ricordava già Jean Monnet, l’Europa si fa nelle crisi e sarà la somma delle soluzioni apportate alle stesse. Oggi abbiamo due strade dinanzi a noi: possiamo fermarci all’attuale unione di Stati o proseguire verso gli Stati Uniti d’Europa. (Parlamentare Pd)

CITAZIONI 2—FLAIANO, EPICURO

Se volessimo sdrammatizzare potremmo citare Ennio Flaiano quando diceva che la situazione politica è molto grave ma pur tuttavia non è seria. Il supremo frutto dell’autosufficienza è la libertà, diceva Epicuro. (Fabio Rampelli, An)

CITAZIONI 3 – NON SEMPRE SONO ESATTE

Sgarbi, durante un appassionato intervento in favore del popolo ucraino, dice: Tolstoj è nato in Ucraina.Nossignore. In Ucraina sono nati Gogol, Bulgakov, Babel è nato a Odessa, ma l’autore di “Guerra e pace”  è nato in Russia.

CITAZIONI 4 – MACHIAVELLI DI FRONTE ALLA GUERRA 

“Sempre, mentre che io ho di ricordo, o e’ si fece guerra, o e’ se ne ragionò”. (Sgarbi)

COME PER SPOSARSI ANCHE PER FARE PACE BISOGNA ESSERE IN DUE

Il suo ultimo punto (dice Draghi rivolgendosi all’on. Picchi, della Lega) è un invito a fare la pace, ma noi cerchiamo di fare la pace: lo facciamo fino alla fine. L’Unione europea ha tanti leader, in primis Macron, che telefona a Putin non so quante volte a settimana. Tutti cerchiamo di fare la pace ma, onorevole Picchi, bisogna essere in due per fare la pace.

CONTRAPPOSIZIONE TRA OCCIDENTE E RUSSIA

Noi non dobbiamo però commettere l’errore di avallare una contrapposizione tra Occidente e Russia e alimentare così quello che è stato definito, in altre occasioni, uno scontro di civiltà. (Draghi)

DE GASPERI

All’onorevole Lapia ( 5 Stelle, NdR), che mi dice di tenere a mente tante cose, risponderei che io tengo a mente che i fondatori dell’Unione europea, tra cui De Gasperi, avevano come obiettivo la pace nel continente europeo. Ma, proprio per questo, avevano progettato la Comunità  europea di difesa ed è proprio per questo che noi vogliamo creare una difesa europea, ed è proprio per questo che noi vogliamo adeguarci all’obiettivo del 2 per cento che abbiamo promesso nella NATO. Una curiosità: De Gasperi piace molto ai presidenti del Consiglio “tecnici”. Anche Monti, durante il suo governo lo citava spesso. E così Daghi.

DRAGHI AUTOCRITICO.  UMANO TROPPO UMANO

Sul ruolo dell’Europa: l’Europa ha fatto quello che francamente poteva fare; non ci sono stati contrasti all’interno dell’Europa nel decidere la politica da perseguire. L’Europa era all’inizio molto cauta, in particolare i Paesi più colpiti, nel disegnare le sanzioni, ma questo era solo all’inizio. Poi, ci si è resi conto di che tipo di catastrofe si stava creando e lì non  ci sono state più esitazioni e lo avete visto anche nel vostro Presidente del Consiglio. Poi non ci sono state più esitazioni. Siamo andati diritti e abbiamo fatto moltissimo: possiamo fare di più? Certo che possiamo fare di più. Lo faremo? Certo.

DRAGHI OTTIMISTA

In ogni caso, però, tutte queste sfide possono essere lette in due modi. Uno profondamente pessimistico: l’Unione europea non ce la farà e ci aspettano anni di conflitto, situazioni in cui l’Italia è vista perdere queste partite. L’altro modo invece è dato da una visione più ottimista: abbiamo avuto tante di quelle crisi, ma finora ce l’abbiamo fatta, quindi perché non farcela anche ora? Ecco questa è la mia visione. Quindi occorre negoziare, essere pazienti e, certe volte, fare marcia indietro e poi tornare avanti. Questo è il futuro che abbiamo e con cui dovremo confrontarci.

ENERGIA

Occorre un ripensamento per quanto riguarda l’energia: un ripensamento a livello europeo e a livello nazionale. Voglio, però, di nuovo rimarcare che il ripensamento, per quanto riguarda le energie rinnovabili, non può che essere in direzione di un maggiore e più rapido investimento in energie rinnovabili, non di una loro sostituzione con energie fossili, che sappiamo destinate, gradualmente e lentamente, probabilmente più lentamente di quanto immaginato, ad un non utilizzo, in futuro.

ENERGIA 2 – LE DIRETTRICI

Sull’energia occorrono le tre direttrici che credo di aver indicato anche in un’altra occasione: diversificazione di forniture; compensazione della situazione, in qualche modo occorre che i Paesi vengano aiutati a superare questa situazione; e, poi, occorre un intervento strutturale sul mercato dell’energia che, come ho anche detto nel discorso introduttivo, non funziona bene.

ESERCITO EUROPEO

Per quanto riguarda la creazione di un esercito europeo, di una difesa europea, chiamiamolo come vogliamo, ci vuole una difesa coordinata. L’Unione europea oggi spende tre volte quello che spende la Russia in difesa. Quindi, la spesa è importante, perché bisogna adeguare questi investimenti dal punto di vista soprattutto tecnologico, ma il compito più difficile è quello del coordinamento.

EUROPA CONTINENTE STRAORDINARIAMENTE RICCO

E dove si trovano le risorse? Si trovano contribuendo tutti insieme, perché questo è un continente straordinariamente ricco, straordinariamente potente; le risorse si trovano riavviando la crescita in tutti i Paesi. (Draghi)

FINE DELLA STORIA – COSÌ TEORIZZO FUKUYAMA, MA AVEVA TORTO

Qualche anno fa, nel 1989, andava di moda dire che la storia era finita, ma la storia non era finita. Probabilmente, allora, si prendeva una vacanza, ma oggi è la politica che deve tornare all’altezza della storia, altrimenti, Presidente, questo è un passaggio che va a finire davvero male (Fassina, Liberi e Uguali)

GUERRA DI CIVILTÀ

Questa è una frase che in realtà è stata creata tantissimi anni fa (copyright Samuel Huntington, NdR)  e parlava di scontri tra l’Occidente e l’Islam, ma descrive comunque il rischio che si ripeta lo stesso errore. Non lo vogliamo assolutamente. (Draghi)

INCERTEZZA

È una paura, un’incertezza che stanno indubbiamente influenzando gli investimenti, influenzando i consumi, non solo a livello nazionale, ma anche a livello globale. Si vede molto chiaramente, lo vediamo immediatamente dal turismo, naturalmente, con le prenotazioni cancellate, ma, in generale, il trasporto aereo diminuisce e la gente vede che investimenti programmati vengono cancellati. Basta aprire un giornale economico internazionale, basta aprire anche un giornale qualunque  per vedere una serie di piani rinviati.

Quindi, è una situazione di incertezza che colpisce devo dire, purtroppo, molto più l’Europa che non il resto del mondo, però è molto diffusa.

MATTARELLA DOCET

La nostra principale forza è il fatto che siamo delle democrazie: tornano alla mente le parole del presidente Mattarella al suo secondo giuramento. I regimi autoritari o autocratici tentano ingannevolmente di apparire, a occhi superficiali, più efficienti di quelli democratici, le cui decisioni, basate sul libero consenso e sul coinvolgimento sociale, sono invece più solide ed efficaci (Unterberger, Svp)

MERCATO UNICO

Il mercato unico, si è detto, e l’ho detto tante volte, non è la globalizzazione selvaggia. Il mercato unico è stato un grande progetto di eliminazione delle frontiere, ma accompagnato da una protezione non solo dei lavoratori, ma degli standard sociali, più in generale, e degli standard anche produttivi e qualitativi. Quindi, è, come dire, una liberalizzazione regolata rispetto alla realtà – francamente subottimale, per essere eufemistici – degli anni Settanta e Ottanta. È un continente che ha privilegiato il clima, molto più di altri Paesi. (Draghi)

MERKEL E LE “PRIORITÀ” DELL’EUROPA NEL MONDO

A proposito del privilegio che è stato dato dall’Unione europea alla protezione sociale, mi piace sempre ricordare una frase che diceva il precedente Cancelliere tedesco, Angela Merkel. Diceva che l’Europa è il Paese che ha il 15 percento della popolazione mondiale, il 25 per cento del prodotto mondiale e ha il 55 per cento della protezione sociale mondiale. Queste sono le priorità del nostro Continente.

OSSEQUIO AL PARLAMENTO

Mi riferisco al sostegno che state dando all’azione di Governo alla vigilia di questo Consiglio europeo. È sempre importante sapere che ci si siede al tavolo avendo dietro il Parlamento; oggi è ancora più importante e la coralità di questo sostegno dà una forza particolare alla mia partecipazione di domani.  (al Consiglio europeo, NdR)

Intanto, voglio ringraziare tutti coloro che hanno preso la parola per il sostegno espresso al Governo in questo momento, sostegno che mi sarà molto prezioso in vista del Consiglio europeo e anche del Vertice NATO.(Draghi)

OSSIMORO DA SICOGLIERE

Pertanto, su questo punto voglio essere ancora più chiaro: siamo di fronte a un ossimoro: si parla di possibile soluzione per la crisi ucraina dicendo che l’Ucraina deve essere un Paese neutrale. Allora, forse dobbiamo risolvere l’ossimoro; se l’Ucraina deve entrare nell’Unione europea, quanto è compatibile ciò con il creare una indipendenza militare e una capacità militare dell’Unione europea? Questo è qualcosa che dobbiamo affrontare e a cui bisogna dare una risposta. (on. Picchi, Lega)

PANTALONE È ESAUSTO

Lei, onorevole Maggioni Lega, NdR), diceva che Pantalone è esausto: eh sì, è esausto, ma se noi guardiamo alla necessità e quantifichiamo gli interventi per investire secondo quanto noi stessi abbiamo deciso sul clima, sull’energia e sulla difesa nei prossimi anni, si parla di cifre che vanno, per l’intera Unione europea, da un trilione a un trilione e mezzo, e forse molto di più. (Draghi)

PAR CONDICIO …BELLICA 

Spetta allora a noi dimostrare che il nostro sistema è superiore a quello autocratico. E ai pochi – per fortuna – che si lamentano che non è stato sentito Putin in Parlamento e che nutrono ancora simpatie per il suo regime, si può semplicemente consigliare di andarci a vivere, stando però ben attenti a non pronunciare mai la parola “guerra”: si rischiano fino a quindici anni di reclusione. (Unterberger) 

PAR CONDICIO 2 

Lo diciamo soprattutto alla collega Granato che vorrebbe unire le forze con Putin, ai colleghi grillini che lo vorrebbero invitare in quest’Aula per capire chi ha ragione o chi ha torto.Qui si parla di resistenza vera dove si rischia veramente la morte, come durante la guerra partigiana, nulla a che vedere con l’euroscetticismo dei difensori della Brexit. 

PNRR, RIPENSARLO? NO!

Ripensarlo? No, risponde Draghi, non occorre un ripensamento del PNRR nelle sue scadenze e nei suoi obiettivi. Questo Piano è cruciale per aumentare la nostra crescita permanentemente, al di là degli eventi che ci colpiscono e continuano a colpirci regolarmente. No, non occorre un ripensamento del PNRR nelle sue scadenze e nei suoi obiettivi. 

PNRR, QUALI ASPETTI PERÒ VANNO AFFRONTATI

Ad esempio, qual è l’effetto dell’aumento dei prezzi delle materie prime? Qual è l’effetto dell’aumento dei costi, in generale, sul PNRR? Una riflessione in questo senso è in corso di svolgimento all’interno della Commissione europea e avremo sicuramente una risposta tra breve. (Draghi)

REGOLE EUROPEE QUALI VANNO CAMBIATE – RIVISITATE

Prima di tutto c’è una sospensione generalizzata o una rivisitazione (immagino temporanea) di molte delle regole che hanno accompagnato l’Unione europea fino ad oggi. Quanto al bilancio, si dà per certa la non riattivazione della clausola di salvaguardia l’anno prossimo. Inoltre, sono ormai cinque o sei anni che continuo a far notare lo stesso punto, cioè che le regole che abbiamo avuto finora non ci hanno servito molto bene durante la grande crisi e sarebbero state da rivedere in ogni caso; tuttavia, alla luce degli sviluppi di oggi, la loro revisione diventa inevitabile e sarà necessariamente molto più profonda di quello che si sarebbe fatto prima delle crisi degli ultimi due anni. (Draghi)

REGOLE 2

Ora occorrerà anche sospendere alcuni regolamenti agricoli. Come si fa a usare la terra, se ci vogliamo mettere i pannelli solari sopra? Le regole sugli aiuti di Stato, come sapete, sono state anch’esse sospese e riviste, ma in generale come si può pensare di attuare una transizione ecologica, una transizione energetica, una nuova politica della difesa senza intervento dello Stato? È chiaro che sarà necessario; certi investimenti per la loro ampiezza e per i rischi che comportano non potranno essere attuati interamente o anche parzialmente dal settore privato. 

RIARMO DEL 2% BOCCIATO DAL PAPA

Si discute ora di incremento delle spese militari, del raggiungimento di quel 2 per cento di PIL, che per anni gli Stati Uniti in sede NATO ci hanno indicato come livello di investimento necessario per una difesa al passo con le necessità attuali e future. Lapia (5 Stelle):  Lei oggi ha affermato di voler aumentare i finanziamenti per l’industria bellica: è inaccettabile in un Paese già piegato dalla crisi economica, che ripudia la guerra

SGRAMMATICATURE 1 – RAMPELLI

“Grazie Presidente, colleghi deputati, signor Primo Ministro Mario Draghi, rappresentanti del Governo”. L’on. Fabio Rampelli, FdI, vicepresidente della Camera si rivolge al presidente del Consiglio con il titolo di “Primo Ministro”- Ma in Costituzione non esiste.

SGRAMMATICATURE 2 – SGARBI NON DÀ LA… PRECEDENZA ISTITUZIONALE

“Illustre Presidente Draghi, Presidente della Camera, Ministri, deputati”. Siamo una Repubblica parlamentare e il deputato e il senatore che interviene in Aula si deve rivolgere, nell’ordine, al presidente dell’Assemblea di appartenenza, poi al governo, poi ai colleghi.

TOLSTOJ E LA CURA NON… OMEOPATICA DELLA GUERRA

“Voglio ricordare, però, che Tolstoj indicava in modo molto semplice, questa rotta: “Come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, né asciugare l’acqua con l’acqua, così non si può eliminare la violenza con la violenza”. ( Sgarbi)

UCRAINA IN UE, I TEMPI SARANNO LUNGHI

L’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea vedrà un processo lungo. Nessuno vuole suggerire procedure accelerate, che poi si rivoltano contro gli altri Stati membri dell’Unione europea. L’Italia sosterrà l’Ucraina, l’Italia vuole l’Ucraina in Europa.

Fassina ( Leu): con tutta la solidarietà che dobbiamo esprimere all’Ucraina  noi abbiamo bisogno di un supplemento di riflessione sull’allargamento, Presidente. Allargare vuol dire spostare il baricentro geopolitico dell’Unione europea. 

 

Mario Nanni – Direttore editoriale

 

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