Il modello di Studio Bandera per attrarre e trattenere talenti

Mettere i giovani nella condizione di crescere davvero, con obiettivi chiari, formazione continua e responsabilità progressiva: è la visione che Studio Bandera, Complegal e KYP porteranno a Domani Lavoro 2025, un progetto che unisce Brescia e Milano intrecciando radicamento territoriale e innovazione

Mettere i giovani nella condizione di crescere davvero, con obiettivi chiari, formazione continua e un lavoro di squadra che dà responsabilità senza lasciare nessuno solo. Questo è l’obiettivo che Studio Bandera, così come illustrato dal suo fondatore e managing partner Arrigo Bandera, vuole portare a Domani Lavoro 2025, la fiera dedicata al mondo del lavoro che quest’anno si svolgerà dal 6 all’8 novembre alla Fiera di Brescia. Studio Bandera si presenterà insieme a Complegal e KYP con un progetto che è al tempo stesso racconto e manifesto: tre anime diverse, un’unica visione di crescita. Brescia e Milano come poli di un asse virtuoso tra impresa e competenze, tradizione e innovazione.

Brescia e Milano, l’asse della crescita

Nel mercato delle professioni, la competizione per attrarre talenti si gioca sempre più sulla qualità dei percorsi. Brescia e Milano. Come sottolinea Bandera, il confronto tra le due città “riflette due modelli complementari: da un lato la grande città, con la sua concentrazione di studi strutturati e università di richiamo; dall’altro un territorio manifatturiero e produttivo che oggi cerca di trattenere i propri talenti e costruire un ecosistema professionale più competitivo”. Una connessione che consente di offrire ai giovani percorsi professionali capaci di unire stabilità e ambizione, mettendo in relazione il radicamento territoriale con la visione metropolitana. Il messaggio di Bandera è chiaro: “Nel mercato del lavoro professionale la differenza non la fanno solo le competenze, ma la capacità di offrire alle persone percorsi credibili, strutturati e coerenti. Oggi chi sceglie di intraprendere la carriera forense, fiscale o consulenziale non cerca semplicemente un impiego: cerca una direzione, un progetto, un contesto dove la crescita sia reale e misurabile”. In questa prospettiva, il gruppo porta alla fiera un modello di employer branding che non punta su slogan, ma su concretezza: mentoring, feedback, formazione continua, valorizzazione della responsabilità progressiva.

Il valore della contaminazione

Nella contemporaneità del lavoro legale e fiscale, la specializzazione non basta più. «Ancor più che in passato, i profili ibridi rappresentano un valore aggiunto», sottolinea Marco Sartori, CEO di Complegal e KYP. La sfida è integrare diritto, economia e tecnologia. Le professioni del futuro richiedono avvocati che leggano i dati e commercialisti che comprendano i processi digitali. È su questa frontiera che nasce KYP – Know Your Partner, piattaforma di legal tech che utilizza intelligenza artificiale e blockchain per valutare l’affidabilità legale, fiscale e reputazionale di clienti e fornitori. La tecnologia, però, è uno strumento: “Non sostituisce la competenza, ma ne moltiplica l’efficacia”, aggiunge Sartori. Il valore resta umano, relazionale, costruito giorno dopo giorno nella fiducia reciproca.

Una cultura della crescita, non del turnover

Dietro i numeri di recruiting e retention c’è un modello culturale. “Chi inizia con noi tende a restare a lungo – spiega Sartori –. È la prova che un percorso chiaro e sostenibile fidelizza più di qualunque incentivo di breve periodo”. Questa cultura della continuità si traduce in una formazione misurabile, in percorsi trasparenti e in una reale attenzione al benessere dei professionisti: spazi curati, team trasversali, equilibrio tra autonomia e mentoring. Come osserva Bandera, “a rendere credibile un progetto non sono le dichiarazioni, ma le pratiche quotidiane”. La formazione, aggiunge, “non è più un comparto a sé: è un processo trasversale che coinvolge tutti. Nei contesti professionali, i praticanti lavorano accanto a professionisti di estrazioni diverse, imparando a gestire la complessità dei casi e delle relazioni”. È un modo di intendere il lavoro che restituisce dignità e futuro alle professioni, dove il “fare” si accompagna a una responsabilità condivisa: verso i clienti, verso i colleghi e verso il territorio.

La lezione di Domani Lavoro

La partecipazione del gruppo a Domani Lavoro 2025 non è una semplice presenza espositiva, ma un laboratorio di dialogo con la nuova generazione di professionisti. L’iniziativa nasce per offrire opportunità concrete a laureandi e giovani in ingresso nelle professioni economiche, legali e digitali: praticanti avvocati, commercialisti, consulenti in tax & corporate finance, specialisti compliance e privacy. Oltre allo stand fisico, una vetrina digitale dedicata sulla piattaforma della fiera consentirà un matching diretto tra candidati e posizioni aperte, con schede chiare, criteri trasparenti e possibilità di inviare il CV online. “Parliamo con una generazione che chiede impatto e velocità”, sottolinea ancora Sartori. “Chi entra da noi propone idee dal primo giorno e vede presto come il proprio lavoro incide sui progetti. Qui il talento non resta nel cassetto”.

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