Direttore Alesse, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli si sta preparando alla prima convocazione degli Stati Generali, un appuntamento da lei istituito che si terrà a fine giugno. Con quale obiettivo? Gli Stati Generali daranno alle associazioni di categoria la grande opportunità di dire la loro sui numerosi e complessi ambiti in cui è impegnata l’Agenzia. Mi auguro che sia un’occasione per volare alto e per ricevere contributi e spunti utili ad aprire una riflessione di sistema e per capire se si può lavorare a una regolamentazione ancora più soddisfacente. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli vuole dare il massimo contributo possibile alla crescita del Paese e l’attuazione della delega fiscale in materia di giochi, accise e dogane, e molto si sta già facendo in tal senso, è l’approdo finale per definire questa fase storica. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli si sta riformando profondamente, anche nei suoi uffici territoriali, ci spiega in che modo e perché ha scelto di andare in questa direzione? In poco più di un anno abbiamo fatto un’autentica rivoluzione amministrativa. Abbiamo riformato tutto, prima le strutture centrali e poi gli uffici territoriali. Non era mai stato fatto prima. L’Agenzia era un’organizzazione in parte obsoleta perché non rispondeva alla logica dell’unificazione delle competenze, richiesta dall’utenza per una più efficiente erogazione dei servizi pubblici essenziali. Sono molto soddisfatto soprattutto per la riforma del territorio, che comporterà la semplificazione delle procedure a beneficio di cittadini e imprese. Alla classe dirigente di ruolo dell’Amministrazione spetta, ora, il compito di consolidare il nuovo assetto organizzativo. Al nostro Paese serve un ricambio generazionale. Lei ha dato il via a un’attesa stagione di concorsi aprendo le porte dell’Agenzia a tanti giovani. Che consigli dà ai neoassunti? Quando ho assunto questo incarico, nel gennaio 2023, erano già in corso molte procedure concorsuali che