Spicchi di città: quel che resta della Sinistra
A Roma, sulla doppia scalinata del Nuovo Mercato Trionfale appaiono, dal 2016, i colori impressi da David (in arte Daviù) Vecchiato, che ha scelto una versione allegra e una malinconica di Anna Magnani, attrice-simbolo dello scavo nella realtà. Con questa intervista a Giovanni Barbera, del Comitato politico Nazionale di Rifondazione comunista, andiamo a scavare nelle attuali difficoltà della sinistra, e della sua crisi di consenso, con una lente che dalla Capitale si allarga al contesto nazionale. Puoi presentare il tuo percorso politico di formazione? Ho iniziato da studente, all’età di 17 anni, frequentando un collettivo a Roma che, alla fine degli anni ʼ80, pubblicava una rivista che si chiamava «Zarià». Il collettivo faceva parte di quella variegata galassia della cosiddetta Sinistra extraparlamentare di quegli anni. Successivamente, nel 1995, mi sono iscritto al Partito della Rifondazione Comunista, assumendo diversi incarichi. Oggi faccio parte del Comitato Politico Nazionale. Nel 2001 sono stato anche eletto nel Consiglio del Municipio Roma XVII, oggi accorpato a quello del Centro storico (attuale I Municipio). Nell’allora Municipio XVII ho ricoperto, dal 2007 al 2013, anche la carica di Presidente dell’Assemblea consiliare. Quali sono i quartieri di Roma che conosci di più e quali bisogni prioritari hai raccolto, negli ultimi mesi? Quante e quali disuguaglianze hai registrato? Ovviamente i quartieri che conosco meglio sono quelli che costituivano l’ex Municipio Roma XVII, oggi accorpato al Municipio di Roma-Centro. Trionfale, Delle Vittorie, Prati e Borgo sono i quartieri e i rioni che ho avuto il privilegio di amministrare, tra il 2001 e il 2013, anni in cui ho ricoperto cariche istituzionali nell’allora Municipio Roma XVII. D’altronde questo è anche il territorio in cui sono nato e vissuto per tanti anni. È un territorio complesso e variegato con grandi differenze da un quartiere all’altro. Un territorio che ha subito, negli ultimi